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martedì 4 ottobre 2011

Suore laiche


Una ragazza mi ha scritto una lettera riguardante le suore laiche (quelle che utilizzano abiti secolari, abitano da sole o coi parenti, fanno lavori comuni e vivono nel mondo come i fedeli laici).

Carissimo,
              mi chiamo [...], vivo a [...], presso le [nome di un ordine religioso], delle quali mi sento figlia. Esse si dedicano all'adorazione perpetua di Gesù nel SS. Sacramento dell'altare. Io con loro sto facendo un cammino che si prefigura per me fuori dalla clausura, come un loro prolungamento nel mondo. La seguo da tempo e vorrei una sua opinione su coloro che come me hanno una vocazione di consacrazione a Dio, nel mondo. Quali sono secondo lei gli strumenti per essere nel mondo ma non del mondo? Per essere contemplativi nel mondo?
Attendo una delle sue belle risposte, trepidante.
[...]

(lettera firmata)


Gentilissima lettrice,
                                a me piace parlare francamente, anche se ciò spesso mi procura un sacco di guai.

Se Dio la chiama a vivere come suora laica nel mondo, è chiaro che bisogna obbedire alla sua volontà. Tuttavia le dico chiaramente quello che penso circa le suore laiche. In teoria l'idea non è cattiva, perché queste suore, vivendo nel mondo, hanno maggiori possibilità di fare apostolato rispetto alle suore che vivono nei monasteri e nei conventi. Tuttavia dobbiamo essere realisti. Oggi è difficilissimo vivere da suora laica nel mondo, poiché c'è un rischio enorme di farsi trascinare dalla corrente. Conosco qualche suora laica, e non sono affatto entusiasta. Televisione, chiacchiere coi parenti, discorsi politici, lavoro, preoccupazioni materiali, ecc. Insomma vedo poco raccoglimento, poca vita devota, poca vita apostolica, poca vita da suora. Non è facile vivere “come una suora” se si è immersi nelle preoccupazioni della vita quotidiana che hanno tutti i fedeli laici. Negli ultimi decenni non sono state poche le suore laiche che hanno gettato alle ortiche i voti religiosi e si sono maritate. Queste suore per vivere devono lavorare nelle fabbriche, negli uffici, nei negozi... e stando dalla mattina alla sera a contatto con uomini, prima o poi c'è il rischio di innamorarsi di qualcuno.

Carissima sorella in Cristo, posso darle un consiglio? Cerchi di trascorrere alcuni giorni di preghiera in un monastero di stretta osservanza (sul mio blog può trovare alcuni indirizzi). Lì preghi Iddio di illuminarla per farle capire ciò che Lui vuole davvero. La vocazione per la vita monastica è un dono del Signore, se non ha questo dono, può tranquillamente chiederglielo.

Ammetto di preferire gli ordini religiosi classici (come quello nella foto), però se Dio la chiama a vivere nel mondo da suora laica, le dò alcuni consigli. Butti via la televisione. Per informarsi su quel che accade nel mondo può ascoltare il radiogiornale di qualche emittente cattolica. Utilizzi sempre un abbigliamento modesto e decoroso; niente gonne corte, vestiti attillati, magliette scollate e altri abiti provocanti, indegni di una suora. Niente rossetto, orecchini, gioielli in vista, capelli tinti, rimmel, cipria e trucchi vari (bastano acqua e sapone). Se qualche uomo si prende troppa confidenza, ad esempio appoggiandole un braccio sulle spalle (come fanno i fidanzati), lo allontani subito. Stia alla larga dagli incontri mondani, feste di matrimonio, chiacchiere, pettegolezzi, ecc. Cerchi di dedicare alla preghiera almeno un paio d'ore al giorno. Faccia quotidianamente l'orazione mentale. Dedichi un certo periodo di tempo alla lettura spirituale di libri scritti da autori di sicura fede. Stia attenta a certi autori moderni infetti dal morbo di certe teorie che allontanano dal Signore, penso ad esempio a quei teologi che disintegrano il soprannaturale. Se possibile, cerchi di svolgere l'apostolato in una parrocchia guidata da un parroco zelante, poiché frequentando una parrocchia guidata da un pessimo parroco, rischierebbe di allinearsi al suo modo di pensare e di agire. Cerchi di condurre una vita raccolta, umile, povera, silenziosa, fervorosa, ma soprattutto ricca di carità verso Dio e verso il prossimo.

Da parte mia pregherò con tutto il cuore il Signore affinché le faccia fare la scelta giusta. Spero che non sia rimasta offesa dalla franchezza della mia risposta.

Approfitto dell'occasione per porgerle i miei più cordiali saluti in Gesù e Maria.

Cordialiter

P. S. Per avere maggiori informazioni sugli istituti che consentono la consacrazione laicale è possibile contattare "L'Opera della Chiesa" fondata da Madre Trinidad, che mi sembra uno dei più interessanti istituti ecclesiali di Diritto Pontificio. Per contatti, scrivere al loro indirizzo: informa@laobradelaiglesia.org

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