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domenica 30 giugno 2013

Uscita dal convento

Vari lettori e lettrici del blog, prima di abbandonare il mondo ed entrare in convento o in monastero, hanno voluto scrivermi per salutarmi e darmi l'addio. Dopo un po' di tempo, una di queste gentilissime lettrici mi ha riscritto per dirmi di essere tornata nel mondo, poiché non si sentiva sicura di avere la vocazione religiosa e anche perché ha compreso che la vita consacrata richiede dei sacrifici...
Cara sorella in Cristo,
                                      hai fatto bene a scrivermi, spero di poterti incoraggiare. Certe persone dopo essere uscite dal convento si sono lasciate andare a una vita rilassata e mondana. Sono felicissimo di sapere che invece tu ami ancora la vita devota e non hai rinunciato all'idea di abbracciare la vita religiosa.
Il diavolo odia ciascuno di noi, vorrebbe vederci tutti all'inferno. Quando si accorge che qualcuno vuole consacrarsi a Dio, fa di tutto per fagli perdere la vocazione, perché sa benissimo che entrando in un convento fervoroso e osservante, molto probabilmente si salverà l'anima, e con le preghiere, i sacrifici e l'apostolato salverà le anime di tante altre persone. Quindi satana cerca di seminare dubbi e incertezze per spingere i giovani a rinunciare alla vita religiosa. Santa Teresa del Bambino Gesù nella sua autobiografia racconta che il giorno prima di fare la professione religiosa ebbe un dubbio lacerante, temeva che la sua vocazione non fosse vera, e questo dubbio la fece soffrire assai, ma saggiamente pensò di confidare il suo tormento alla maestra delle novizie, la quale l'aiutò a comprendere che si trattava solo di una tentazione diabolica, e così si rasserenò completamente. Se Santa Teresina fosse uscita dal monastero, sarebbe stato un disastro sia per lei che per tante altre anime che non si sarebbero convertite e salvate senza le sue preghiere e penitenze. Inoltre oggi non avremmo quel capolavoro spirituale intitolato “Storia di un'anima”, la cui lettura ha convertito tante persone e ha suscitato numerose vocazioni religiose. Io non so come sono andate le cose nel tuo caso, però spero che quello che hai detto a me, tu l'abbia confidato alla maestra delle novizie, può darsi che anche tu hai avuto la stessa tentazione che ebbe Santa Teresina.
Adesso che fare? Ti confesso che non sono entusiasta dell'idea di iscriverti alla facoltà di scienze religiose. Ciò ritarderebbe la tua entrata in convento di almeno tre o quattro anni, ma nel frattempo il demonio le escogiterà tutte pur di farti rinunciare definitivamente alla vita consacrata. E se dopo la laurea non avrai ancora perso la vocazione, il diavolo ti suggerirà di rimanere ancora un po' di tempo nel mondo e intanto di trovarti un lavoro. Ma dopo che l'avrai trovato, sarà difficile per te lasciare la carriera ed entrare in convento. Molti preferiscono perdere la vocazione (col rischio di perdere l'anima) anziché lasciare la carriera lavorativa. E poi sono preoccupato del fatto che in giro ci sono troppi "teologi" modernisti che diffondono gravi errori dottrinali. Altri teologi, pur non essendo palesemente eretici, tuttavia diffondono dottrine che creano confusione e distruggono la visione soprannaturale della vita. Invece i tuoi due ordini religiosi preferiti sono entrambi di buona dottrina.
Se vuoi puoi fare una nuova esperienza vocazionale di una settimana tra le suore di [...], per vedere se ti piace il loro carisma. Queste religiose sono di stretta osservanza e fanno molte penitenze e sacrifici. Lo so che i sacrifici ti spaventano, ma se hai la vocazione devi sopportarli per far piacere a Gesù, il quale, pur essendo Dio, ha voluto morire in croce per espiare i tuoi peccati e redimere la tua anima. È vero che l'abbracciare la vita religiosa richiede dei sacrifici per amore del Signore, però bisogna dire che Gesù buono sa ricompensare in maniera generosa le sue spose fervorose e fedeli, alle quali fa sentire la pace del cuore che è un dono più prezioso di tutte le ricchezze della terra.
Mi hai detto che stai cercando un direttore spirituale. Sì, sarebbe davvero utile, ma purtroppo è difficile trovare in giro una buona guida spirituale (specialmente tra il clero diocesano). Vedo che manca la preparazione ascetica per questo impegnativo compito. Se un sacerdote vive in maniera rilassata ed imperfetta, e magari non ha mai letto un libro di ascetica, come potrà dirigere un'anima sulla via della perfezione cristiana? Certi preti preferiscono leggere libri di psicologia anziché quelli di ascetica, ma si tratta di due materie molto diverse. Se un prete è un buon psicologo ma ignora l'ascetica, non sarà mai una buona guida spirituale. Invece nei tuoi due ordini preferiti so che hanno dei buoni cappellani tra i quali potresti trovare una valida guida.
Tu avevi già fatto un'esperienza vocazionale, quindi sapevi bene che la vita religiosa richiede dei sacrifici. Chissà, forse sulla tua uscita dal convento è pesato anche un po' il distacco dai tuoi familiari. Comunque, penso che questa storia ti abbia aiutato a maturare e a fare esperienze utili. Coraggio, non ti demoralizzare, continua a sperare in Gesù e Maria, non te ne pentirai. Ah, quante signore sposate che leggono il blog vorrebbero essere nei tuoi panni! Se fossero ancora nubili, subito spiccherebbero il volo per qualche convento o monastero fervoroso e osservante. Tu sei giovane, sei ancora in tempo per eleggere qualsiasi stato di vita, però spero tanto che Gesù buono riesca a prenderti tutta per Sé. Sia fatta la Sua volontà!
Approfitto dell'occasione per porgerti cordiali saluti in Gesù e Maria,
Cordialiter