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lunedì 7 novembre 2011

Angoscia di vivere nel mondo

Una ragazza mi ha detto che nel “mondo mondano” sente una sorta di angoscia, mentre il suo desiderio è di vivere in convento...

Caro D.,
                 ti ringrazio molto per le tue parole e per il tempo che mi hai dedicato scrivendomi.

[...] comincio seriamente a pensare che questo mondo non sia adatto a me. Quando penso al convento, a Gesù o a diventare suora mi sento rilassata. Ma se comincio a pensare alle cose di questo mondo sento qualcosa simile all'angoscia, come se qualcosa mi stesse allontanando da Dio. Mi piacerebbe fare un'esperienza in un convento ma non saprei come fare... avrei bisogno di qualcuno che mi segua e prima ancora vorrei capire se quella che sento è una vera vocazione o magari il sentore della chiamata di Dio.

Per questo ho bisogno di altri tuoi consigli.
Aspetto una tua risposta.
Ti saluto in Maria e Gesù,

(lettera Firmata)


Cara sorella in Cristo,
                                   comprendo bene il tuo disagio nel vivere in questa società nella quale si pensa a tutto tranne che ad amare Dio!

A dir la verità, sin dalla tua prima lettera ho capito subito che non sei una persona adatta a vivere nel mondo. Basti pensare al disagio che provi quando ti trovi tra i tuoi coetanei che vivono paganamente, i quali sono soliti fare discorsi frivoli e volgari.

Se tu decidessi di restare nel mondo rimanendo nubile, saresti costretta a trovarti un lavoro per poter avere un reddito che ti consenta di vivere quando non ci saranno più i tuoi genitori, e pertanto saresti sottoposta agli stessi disagi che sopporti a scuola. Infatti, anche sul posto di lavoro capita spesso di sentire i colleghi fare discorsi stupidi e materiali. Sembra quasi che a certa gente interessi solo parlare di soldi, successo, svaghi, love stories, moda e ogni sorta di vanità delle vanità.

In un convento fervoroso e osservante saresti al sicuro da tante dissipazioni che affliggono le persone secolari, e potresti fare tranquillamente la vita devota che tanto ami. L'unico “problema” è che sei ancora minorenne, e per poter entrare in convento a questa età c'è bisogno del permesso dei genitori (quando sarai maggiorenne sarai libera di abbracciare la vita religiosa anche contro la volontà dei genitori). A dir la verità conosco un buon ordine religioso che accoglie studentesse come te, le quali la mattina vanno a scuola e al ritorno vivono stabilmente in convento con le suore. Anche se tu volessi fare una semplice esperienza vocazionale, non penso che i tuoi genitori ti lascerebbero fare un lungo viaggio da sola.

A proposito, ti senti più portata per la vita attiva o per quella contemplativa in clausura?

In Corde Matris,

Cordialiter