
Nel cuore della Francia del XIX secolo, vissero due figure straordinarie: San Luigi Martin e Santa Zelia Guérin. Genitori di Santa Teresa di Gesù Bambino, sono stati canonizzati insieme da Papa Francesco il 18 ottobre 2015, diventando la prima coppia di sposi nella storia della Chiesa ad essere proclamata santa come coppia. La loro vita, segnata da fede, lavoro, sofferenza e amore, è un modello luminoso di santità vissuta nel quotidiano.
Luigi Giuseppe Stanislao Martin nacque a Bordeaux il 22 agosto 1823, figlio di un ufficiale napoleonico. Cresciuto in un ambiente disciplinato e religioso, ricevette un’educazione dai Fratelli delle Scuole Cristiane. In gioventù desiderò consacrarsi a Dio come religioso presso l’ospizio del Gran San Bernardo, ma fu respinto per la mancata conoscenza del latino. Decise allora di dedicarsi all’orologeria, mestiere che esercitò con competenza e passione.
Zelia Guérin nacque il 23 dicembre 1831 a Gandelain, vicino ad Alençon. Anche lei figlia di militari, ricevette un’educazione religiosa dalle Suore dell’Adorazione Perpetua. Desiderava diventare Figlia della Carità, ma la superiora le disse che quella non era la sua vocazione. Zelia si dedicò allora al merletto, specializzandosi nel raffinato “punto d’Alençon” e fondando una piccola azienda artigianale di successo.
Nel 1858, Zelia incontrò Luigi sul ponte di Saint Leonard ad Alençon. Fu un colpo di fulmine: “Questo è l’uomo che Dio ha preparato per me”, scrisse Zelia. Dopo pochi mesi di fidanzamento, si sposarono il 13 luglio 1858, a mezzanotte, nella chiesa di Notre-Dame di Alençon. Inizialmente vissero il matrimonio in castità, come se fosse una vita consacrata, ma con il tempo compresero che la loro vocazione era vivere pienamente l’amore coniugale.
Dal loro matrimonio nacquero nove figli, ma solo cinque sopravvissero: tutte femmine, tutte divenute religiose. La più celebre è Teresa, canonizzata nel 1925 e proclamata Dottore della Chiesa nel 1997. La famiglia Martin era un vero santuario domestico: la giornata era scandita dalla messa quotidiana, dalla preghiera, dalla lettura spirituale e dalla carità verso i poveri. Luigi e Zelia si sostenevano reciprocamente, condividendo le fatiche del lavoro e dell’educazione.
Zelia gestiva con abilità la sua impresa di merletti, vendendo alla borghesia parigina e mantenendo la famiglia. Luigi, oltre a lavorare come orologiaio, si occupava della casa e dei figli con dolcezza e fermezza. La loro educazione era esigente ma affettuosa, fondata sulla fiducia nella Provvidenza e sull’amore per Dio.
La vita spirituale dei Martin era profonda e concreta. Frequentavano i sacramenti, partecipavano attivamente alla vita parrocchiale, praticavano la carità. La loro fede non era astratta, ma incarnata nelle scelte quotidiane: nel modo di lavorare, di educare, di affrontare le difficoltà. Zelia scriveva spesso lettere alle figlie e alle amiche, in cui traspare una spiritualità matura, fatta di abbandono a Dio e di amore per la famiglia.
Luigi era un uomo contemplativo, amante della natura e della solitudine. Dopo la morte di Zelia, si dedicò completamente alle figlie, accompagnandole nel discernimento vocazionale. Fu lui a portare Teresa al Carmelo di Lisieux, sostenendola con coraggio nonostante la sua giovane età.
La vita dei Martin non fu priva di dolori. Quattro figli morirono in tenera età. Nel 1877, Zelia si ammalò di cancro al seno e morì a soli 45 anni. Luigi, rimasto vedovo, si trasferì a Lisieux con le figlie. Negli ultimi anni della sua vita, fu colpito da arteriosclerosi e da una forma di paralisi mentale, che lo costrinse al ricovero. Anche in questa prova, visse con dignità e abbandono alla volontà di Dio.
Le cause di beatificazione di Luigi e Zelia furono avviate separatamente, ma poi unite in un percorso comune. Beatificati il 19 ottobre 2008 a Lisieux, furono canonizzati insieme il 18 ottobre 2015. La loro memoria liturgica si celebra il 12 luglio, anniversario del loro matrimonio.
Luigi e Zelia Martin sono santi della porta accanto, testimoni che la santità è possibile nella vita ordinaria. Non hanno compiuto miracoli spettacolari, ma hanno vissuto con eroismo le virtù cristiane nel matrimonio, nel lavoro, nella genitorialità. Sono un modello per le coppie che desiderano vivere l’amore come vocazione e missione.
In un mondo che spesso separa la fede dalla vita, Luigi e Zelia mostrano che è possibile essere santi nel quotidiano: nel modo di amare, di educare, di lavorare, di soffrire. La loro casa di Alençon è oggi meta di pellegrinaggi, e la loro testimonianza continua a ispirare generazioni di credenti.
La storia di Luigi Martin e Zelia Guérin è una storia d’amore, di fede e di speranza. È la storia di due sposi che hanno vissuto il Vangelo nella semplicità della vita familiare, diventando santi non per ciò che hanno fatto, ma per come hanno amato. In un tempo in cui la famiglia è spesso messa in discussione, la loro testimonianza è un faro che illumina il cammino di chi cerca Dio nella vita di ogni giorno.