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martedì 13 marzo 2012

Scappare di casa

È moralmente lecito scappare di casa? Mi ha scritto una ragazza maggiorenne che si sente attrarre alla vita religiosa, ma i i suoi genitori si oppongono tenacemente. Come sempre ho omesso di riportare i dati personali per garantire la sua riservatezza.
Buongiorno,
                      finalmente mi sono decisa. E’ da molto tempo che coltivo segretamente il sogno di staccarmi da questo mondo, che un tempo apprezzavo, ma da alcuni anni inizia a sembrarmi vuoto di significato e in cui non mi sono mai sentita pienamente a mio agio. Io so che sto cercando dalla mia vita qualcosa di più, che trovo Dio ogni giorno dentro di me, ma che vorrei vivere a stretto contatto con Lui, poterlo servire come davvero il mio cuore desidera fare, senza che le cose del mondo offuschino il mio proponimento.
Mi chiamo [...], abito a [...] e vorrei poter iniziare il percorso di vita in un ordine monastico di tipo attivo. Purtroppo il mio grande scoglio è costituito dalla mia famiglia, che sebbene io abbia venti anni compiuti, non mi permetterebbe mai di compiere nemmeno un ritiro spirituale di alcuni giorni lontano da casa, e inoltre, so che mi ostacolerebbe in ogni modo perchè nella loro ottica, questa non sarebbe una vita vissuta.
Come posso fare, visto che sono decisa, ad abbandonare una sola volta la mia famiglia una volta per tutte e trovare il mio vero percorso di vita nel monastero?
(Lettera firmata).
Cara sorella in Cristo Redentore,
                                                     mi si riempie il cuore di gioia ogni volta che qualche persona mi annuncia di voler abbandonare il mondo e di abbracciare la vita religiosa per poter vivere più unita a Gesù buono. Come tu stessa hai constatato, nel mondo si pensa a tutto tranne che ad amare Dio, Colui che è il fine ultimo della nostra esistenza. La mentalità che regna nel mondo è opposta agli insegnamenti del Vangelo, si dà molta importanza alle mode, alle apparenze, ai divertimenti sfrenati, alla vanagloria, al successo, al denaro e a tutte le vanità delle vanità, ma queste cose non possono saziare il cuore umano che è stato creato per amare la Santissima Trinità, ed è inquieto sin tanto che non riposa in Lui.
Purtroppo, molti genitori si oppongono tenacemente alla vocazione dei figli. Ma tu non devi assolutamente demoralizzarti. Questa sofferenza che stai patendo è una grande prova d'amore; se resterai fedele e obbedirai alla vocazione nonostante tutti gli ostacoli, dimostrerai di amare veramente Gesù. Io spero che sia ancora possibile trovare una soluzione “diplomatica”, ma se ciò non fosse possibile, per adempiere la vocazione religiosa dovrai andartene di casa di nascosto, come hanno fatto tante altre persone prima di te, tra cui Santa Chiara, San Tommaso d'Aquino, Santa Teresa d'Avila, San Gerardo Majella e tanti altri santi. Se tu fossi minorenne, il permesso dei genitori sarebbe indispensabile per entrare in convento, ma visto che sei maggiorenne puoi abbracciare liberamente la vita religiosa anche contro il parere dei genitori. È una cosa moralmente lecita, come insegnano Sant'Alfonso Maria de Liguori e i grandi maestri di Teologia Morale.
Cosa fare in concreto? Nella lettera che ti ho inviato in privato ti ho segnalato un indirizzo da contattare per poter avere l'aiuto di cui hai bisogno. Loro ti consiglieranno le cose giuste da fare. Questo è un momento importantissimo della tua vita perché ti trovi dinanzi ad un bivio cruciale: da una parte c'è il mondo con tutte le sue concupiscenze che ti chiede di restare a casa, dall'altra parte c'è Gesù buono che ti sta chiamando a divenire sua sposa. Adesso tocca a te decidere quale strada scegliere.
Coraggio! Chi fa la volontà di Dio è sempre felice su questa terra, e lo sarà ancora di più dopo la morte! Un'anima, un'eternità! Affidati con fiducia alla materna intercessione dell'Immacolata, e vedrai che tutto si risolverà per il meglio. Approfitto dell'occasione per porgerti i miei più cordiali e fraterni saluti in Gesù e Maria,
Cordialiter